È la chiamata alla vita e all’amore.
E la vita intensa, come vocazione, fa nascere ed esige ascolto per poter scegliere costantemente ciò che è giusto.
Tante volte ci fermiamo al livello più banale di noi stessi e delle cose senza cogliere più il senso.
Forze perché di fondo è fatica o perché non ci sappiamo ascoltare, se non ci fermiamo a cogliere il di più che c’è in ogni cosa e in noi stessi, non capiremo mai il senso della nostra vocazione, non arriveremo mai a coglierla come un cammino “per essere se stessi nella gioia dell’insieme” ora cogliamo che nell’esperienza del sacerdozio che conosciamo c’è un qualcosa che li anima dal di dentro.
Vedono la vita, gli avvenimenti, se stessi e gli altri in maniera diversa, più profonda, che li spinge ad accogliere tutti con fiducia e rispetto risvegliando in ciascuno la voglia di vivere in pienezza.
Certe volte la loro umiltà può in un primo momento crearci disagio tanto è l’amore con cui veniamo accolti.
È per questo che sentiamo la loro esperienza molto vicina a noi, a ciò che attraverso la proposta della comunità stiamo sperimentando: lo scegliere e il vivere i valori, il parlare di noi ci fa sentire in cammino.
È questa l’arma vincente che ci porta a compiere tutto con molto impegno.
Il gusto del cambiamento esprime quella nostra determinazione di essere noi stessi a costo di qualsiasi sacrificio.
Allora, per poter portare avanti la propria vocazione, ognuno deve imparare ad accettarsi con i propri limiti, anche in quei lati difficili che vorremmo cancellare, evitare.
Dobbiamo stare attenti alla presunzione e alla paura di sbagliare, altrimenti il senso della vocazione verrebbe distorto, presto ci ritroveremmo “intoccabili”, freddi, bugiardi ed egoisti di fronte ai problemi di chi mi sta vicino.
Certo arrivano i momenti di crisi ma è la stessa vocazione che ci spinge a cambiare verso un di più, impedendoci di essere statici.
È alla luce di questa esperienza che oggi molti di noi stanno riscoprendo la famiglia e ogni altra forma di vocazione più specifica perché sentirsi amati è una cosa stupenda, ma scoprire di poter amare, e di poter amare per primi scegliendo di capire più di essere capiti, uscendo dal nostro io, aprire l’altro a questa stessa dimensione è un qualcosa che lascia uno stupore grande.
Siamo sempre più coscienti che è nelle situazioni difficili, nelle incomprensioni e nei disagi che si vede la sincerità della nostra scelta di vita.
Per questo abbiamo bisogno di riscoprire anche i valori che ci vengono donati dal sacerdozio e dalle vocazioni come un qualcosa di molto vicino a noi che ci può indirizzare a prendere in mano il dono della nostra vita.
Lavoro culturale del Centro Orizzonti di Vita di Subiaco
14.08.07
In occasione dell’Ordinazione Sacerdotale di p. Riccardo Sasso