Simeone è un giovane camerunense che ha conosciuto la Comunità e poi ha collaborato lavorando presso la Casa Famiglia per malati di HIV/AIDS.
L'esperienza della Comunità l'ha colpito e segnato profondamente tanto che una volta conseguita la laurea, tornando in Camerun, ha voluto coinvolgere i giovani del suo villaggio con il "Progetto Camerun: una piantagione di palma a olio".
Il costo del progetto si aggira intorno a € 30.000,00 da realizzarsi entro alcuni anni.
In questo primo anno la Comunità si è impegnata a sostenere la prima fase del progetto con alcune migliaia di euro.
In questo Natale aiutateci a sostenere i giovani camerunensi dando un volto alla loro speranza!
Riportiamo qui di seguto la mail inviataci da Simeone:
"Caro Matteo,
L’11 dicembre 2007 lasciavo l’Italia per tornare nella mia patria, esattamente un anno fa. Un anno passato molto velocemente. Un anno d’inserimento nella mia terra, tra la mia gente. Oggi capisco quanto sia stata coraggiosa la mia decisione di tornare qui. Perché, come in tutte le cose, l’inizio è stato difficile. Preoccupazioni, angosce, incertezze per il futuro…
Piano, piano sono riuscito a prendere qualche corso al seminario maggiore e all’università di Stato. Proprio l’altro ieri, ho firmato il contratto di lavoro come insegnante permanente di filosofia all’università di Stato, dopo sei mesi di tirocinio, con quella penna che mi avevano regalato gli amici della Casa Famiglia dopo la mia laurea. L’ho fatto con grande emozione, pensando a tutti loro. Penso che più volte, da quando sono partito qualcuno di loro ha pensato a me, dicendo nel suo cuore, «poverino, che il Signore lo aiuti». Li ringrazio per queste preghiere che ricambio con molto affetto. Penso che nel Signore, siamo uniti, nonostante le distanze.
Naturalmente, come dicevo, l’inizio non è stato facile. Ho dovuto aspettare per sei mesi, nell’incertezze, insegnando, senza stipendio, nella speranza di firmare questo contratto.
E adesso che l’ho firmato, dovrò ancora aspettare chi sa quanto, perché comincia a passare questo piccolo stipendio che in realtà è solo una parola. Te lo scrivo, caro Matteo, per farti capire quanto è stato prezioso il tuo aiuto. Grazie al tuo aiuto ho potuto avere il minimo necessario per pagare l’affitto e l’autobus perché quello che prendo al seminario è davvero molto poco. Ti ringrazio soprattutto per avere accettato di dare inizio al mio progetto agricolo. In un anno sono riuscito a prendere il terreno, a tagliare l’erba e, adesso, come vedi nelle foto, abbiamo cominciato ad abbattere gli alberi. Dopo aspetteremo il grande caldo di gennaio per mettere il fuoco. Dopo di ché avremmo uno spazio coltivabile. Questo mi riempie di gioia e mi dà molta speranza. Penso che questo è un Natale che trascorrerò nel segno della speranza. In ogni modo, penso che il Signore sostiene sempre i buoni propositi del nostro cuore, spero che continuerà ad accompagnarci in questi piccoli passi che stiamo facendo.
Ti ricordo che ci eravamo dati appuntamento con quelli che ci hanno venduto il terreno a dicembre per il pagamento della seconda parte. Abbiamo già dato 2500 euro, mancano altri 2500 che possiamo pagare in tre rate. Avevo pagato 300 euro ai tre ragazzi che in un mese hanno tagliato l’erba per permetterci di poter abbattere gli alberi. Quelli che stanno tagliando gli alberi chiedono un po’ di più perché il lavoro è davvero penoso, vogliono 500 euro per fare tutto il lavoro, naturalmente, vorrebbero averli prima di Natale per festeggiare con le loro famiglie.
Dopo questo, la prossima tappa sarà à luglio, dovremmo comprare le piante di palma ad olio da piantare ad agosto durante la stagione delle grande piogge, così durante i tre mesi di grande piogge possono prendere subito. Per il momento non ti so dire quanto costa una pianta, devo ancora prendere contatto con il vivaista.
Ti mando un po’ di foto per farti avere un’idea della nostra realtà e di quello che stiamo facendo, nella speranza, chi sa, un giorno di accoglierti qui in Camerun."