Padre Matteo,
Non so quale cartolina ti posso mandare per farti avere un' idea del Natale in Camerun. Qui non c'è la neve, anzi fa molto caldo.
Da voi, il Natale è una tradizione che vi unisce un po' tutti: ci sono le luci in tutte le trade, c'è l'albero di Natale in tutte le case, in tutte le famiglie si mangia quasi la stessa cosa, c'è un piatto e un dolce (il panettone) tipici del Natale, che si trovano in tutte le case...
Qui, da noi, non è proprio cosi.
Non ci sono luci dappertutto, neanche quelle dell'albero di Natale riescono a brillare in tutte le case perché per molti l'albero di Natale è un lusso che non si possono offrire.
Ognuno mangia un po' quello che trova.
Da questo punto di vista, il Natale diventa soltanto l'occasione di rendere più visibili quelle differenze che già ci sono da sempre tra ricchi e poveri. Tutti, ricchi e poveri, andranno stasera a sentire la messa nelle stesse chiese eppure, neanche il Gesù che viene riesce a rompere quelle barriere che ci sono tra ricchi e poveri... Il che significa soltanto che il vero messaggio del Natale, quello dell'amore di Dio per tutti gli uomini, è ancora tutto da scoprire.
Il Papa Giovanni Paolo II ha speso tutta la sua vita a gridare al mondo che la vera pace, quella del Signore, si realizza solo dove c'è la giustizia. In questo senso, c'è ancora molto da fare qui da noi, in Africa. Ed ogni giorno che passa alimenta la paura di nuove violenze.
Quindi vi invito a pregare per la pace in Africa perché è l'augurio più grande che faccio al mio paese.
Invece l'augurio che faccio a te, carissimo Matteo, è che l'amore di Dio accompagni sempre la tua opera di bene e ti faccia un dono per tutti, soprattutto per quelli che ti sono più vicini, i tuoi carissimi ragazzi che saluto tutti con molto affetto.
Un abbracio forte e BUON NATALE!
Tuo Simeone